La Villa dei Volusii venen lla luce nel 1961 durante i lavori di realizzazione dell'autostrada. Infatti essa si trova all'interno della grande Area di servizio Feronia ovest, all'altezza del Casello di Fiano Romano (Raccordo Roma-Nord dell'autostrada del sole).

Siamo in una zona verdissima e pianeggiante fra le prime alture della Sabina, nella Provincia di Roma (anche se questa storica regione nel Nord Est del Lazio rientra quasi interamente nella Provincia di Rieti). Qui l'Autostrada del Sole fiancheggia la Via Tiberina ed è prossima alla Via Salaria proprio nella zona in cui se ne distacca bruscamente per penetrare ad Est fra i Monti Sabini che si scorgono sovrastati dal Terminillo; l'Autostrada, nel proseguire verso Nord, lambisce il monte Soratte, tanto caro al poeta Orazio.

Questo era territorio dei Capenati, prossimi ai Falisci ed ai Sabini veri e propri, che avevano conservato una certa autonomia dalla preponderante presenza, nell'Alto Lazio, degli Etruschi; ma la questione territoriale fu 'appianata' dall'arrivo dei Romani che - nel III sec. a.C .- si installarono in queste terre fertili e ricche di acque.

La famiglia dei Volusii Saturnini costruì questa Villa; essa era originaria di Cingoli (nel Piceno) ed aveva preso residenza a Roma nel I° sec. a.C. ed era una famiglia senatoria politicamente molto potente.
Questa è una delle più grandi ville dell'area romana ed oggi essa risulta quasi completamente scavata e restaurata.
Il complesso fu edificato a partire dal 50 a.C. a cura di Quinto Volusio e subì notevoli migliorie ed ampliamenti con Lucio Volusio (Senatore nel 12 a.C.) mentre altri interventi furono eseguiti nel corso del tempo, fino al tardo Impero. Furono i Volusii ad incentivare l'insediamento dellacolonia Lucus Feroniae
Intorno al IV secolo la Villa fu abbandonata ed il sito venne variamente riutilizzato (vi fu ricavato un edificio religioso, poi un villaggio fortificato e, da ultimo, una fattoria che fu oggetto degli scavi del 1961)

La villa oggi
La Villa sorge su due livelli separati da un criptoportico; essa è una ' Villa d'otium' che però ricalca molto il modello strutturale della 'domus urbana'. Tra le strutture riportate alla luce spiccano il grande peristilium e - all?interno - un lararium, stanze e cubicoli. Pregevoli sono i resti di pavimentazioni ed alcuni ambienti conservano mosaici policromi con bei decori geometrici spesso rifiniti con fiori, uccelli e simboli vari.
La Villa si trova in fondo al grande piazzale di servizio dell'area di rifornimento e ristoro ed è recintata ma in qualche modo visibile dall'esterno. Essa è accessibile anche dalla Via Tiberina, all'altezza dell'ingresso di Lucus Feroniae, interessante sito archeologico di cui si consiglia la visita (in abbinamento alla visita interna di questa Villa).

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