Porta Salaria

  • tipologia:
    Porta
  • quota:
    64m
  • anno:
    0
  • epoca:
    Imperiale


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Porta Salaria

Inclusa nell'originario tracciato voluto dall'imperatore Aureliano (270-275), la Porta Salaria aveva lo scopo di permettere alla via Salaria nova (sul tracciato dell'attuale via Piave), proveniente dalla Porta Collina delle Mura serviane, di uscire dal circuito cittadino per congiungersi alla via Salaria vetus e proseguire verso la Sabina e, più oltre, fino a raggiungere l'Adriatico.

Durante il regno di Onorio, all'inizio del V secolo, fu rinforzata.

Il 24 agosto 410 da questa porta entrò il re visigoto Alarico I, dando inizio a quello che passò alla storia come il Sacco di Roma. L'equivoco e dubbio atteggiamento tenuto, nella circostanza, da Onorio, non sembra privo di responsabilità nell'avvenimento, e il fatto che i battenti della porta fossero solo socchiusi, benché Alarico fosse accampato lì nei pressi, sembrerebbe accreditare i sospetti di una certa connivenza da parte dell'imperatore. Era la prima volta che dei barbari entravano in Roma, dall'epoca dell'invasione dei Galli nel IV secolo a.C.

Nel 537 il tratto di mura tra la Porta Salaria e il Castro Pretorio fu teatro dell'inutile assedio del re goto Vitige contro le truppe bizantine di Belisario asserragliate in città. In quella circostanza non fu solo il valore di Belisario a salvare Roma, ma un consistente ruolo ebbero anche gli errori tattici e l'inconsistenza militare (non certo numerica), degli assedianti.
Non più esistente. Fortemente danneggiata nel cannoneggiamento del 20 Settembre 1870 che precedette l'ingresso dei bersaglieri dalla breccia di porta Pia.
Successivamente venne definitivamente abbattuta e costruita una nuova porta nel 1873 su progetto di Vespignani demolita anch'essa nel 1921 per facilitare la viabilità.
Porta SalariaPorta SalariaPorta SalariaPorta Salaria

Indirizzo:
Sottovia Ignazio Guidi, 00198 Roma RM, Italia

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