Lacus Curtius

  • tipologia:
    Opere varie idrauliche
  • quota:
    12m
  • anno:
    0
  • epoca:
    Repubblicana


Condividi:

Lacus Curtius

Il Lacus Curtius è un antichissimo sito del Foro Romano che si trova nei pressi della Curia, sede del Senato di Roma. Il luogo deve il suo nome alla gens Curtia, secondo quanto riportato in tre diverse versioni dagli storici romani Tito Livio e Marco Terenzio Varrone.

Secondo una prima versione di Tito Livio, il sabino Mevio Curzio (Mettius Curtius), dopo aver ucciso in duello il romano Osto Ostilio, essendo inseguito da Romolo desideroso di vendetta, trovò scampo nella palude (lacus Curtius) ove in seguito sarebbe sorto il Foro Romano. Plutarco aggiunge che pochi giorni prima era straripato il fiume che scorreva nel foro, lasciando depositare una melma densa nei punti pianeggianti, fango difficilmente evitabile e visibile, altresì pericolosa e insidiosa. Curzio infatti non se ne accorse e perse il proprio cavallo inghiottito dalla melma, e per poco la vita.

Per una seconda versione, di Terenzio Varrone, invece si tratterebbe di un luogo dichiarato sacro, secondo l'usanza romana, perché colpito da un fulmine, e la cui consacrazione avvenne nel 445 a.C. sotto il consolato di Gaio Curzio Filone.

Secondo una terza versione di Tito Livio, il luogo ricorderebbe una profonda voragine apertasi al centro del Foro. Vennero fatti diversi tentativi con sporte di terra, ma invano. Secondo gli auguri, la voragine si sarebbe colmata soltanto gettandovi la cosa più preziosa del popolo romano. Allora il giovane cavaliere Marco Curzio, ritenendo che la cosa più preziosa del popolo romano fosse il coraggio dei suoi soldati, armatosi di tutto punto montò a cavallo e si consacrò agli dei Mani gettandosi nella spaventosa voragine, "e una folla di uomini e donne gli lanciò dietro frutti e offerte votive".
A memoria del fatto resta un bassorilievo marmoreo rinvenuto nel 1553 nei pressi della Colonna di Foca, rappresentante il cavaliere Marco Curzio mentre si getta nella voragine.

Il sito esatto fu scoperto da Giacomo Boni il 17 aprile 1903, il quale poco dopo onorò il luogo con una libagione fatta con rito romano, insieme all'amico Horatio Brown. Attualmente il sito si presenta come un avvallamento del terreno di forma trapezoidale, circondato dalla pavimentazione del Foro in lastroni di travertino risalente all'età di Cesare; al livello più basso si scorge parte della pavimentazione più antica in blocchi di tufo, con al centro un pozzo, in cui al tempo di Augusto la gente di passaggio era solita gettare monete. A fianco del Lacus Curtius è innalzato un calco del suddetto bassorilievo raffigurante Marco Curzio, mentre l'originale, di epoca repubblicana, è attualmente conservato nei Musei Capitolini. Il rilievo venne riciclato per la pavimentazione del 12 a.C., infatti sul suo retro venne incisa una parte dell'iscrizione che ricordava il finanziatore dell'opera, il pretore Lucio Nevio Surdino.
Nei pressi del Lacus Curtius fu ucciso l'imperatore Galba, nel 69.

Bibliografia
Christian Hulsen, "Il Foro Romano. Storia e monumenti", Torino, ed. Ermanno Loescher, 1905 - archive.org
Wikipedia - it.wikipedia.org


Lacus Curtius

Indirizzo:
Via della Curia, 4, 00186 Roma RM, Italy

Tour per i Soci

News