Questo eremo è presente negli inventari della Congregazione della prima metà del '700, ma fu dato con concessione privilegiata, sin dal '500 alla famiglia patrizia spoletina dei Martani. Nel Catasto Gregoriano risulta, infatti, essere di proprietà di Giovanni Battista Martani del fu Francesco. Sul finire del XIX sec. tale famiglia si estinse e l'eremo fu acquistato da Alberto Torri, che fallì. Passo allora alla Banca P. Laurenti e C. che finì in un disastro. L'acquistò Pompeo Mosci e alla sua morte fu comperato da Francesco Vantaggioli. Nel 1926 risultava di proprietà di Decio Vantaggioli. Del primitivo eremo non resta alcuna testimonianza.

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