Bunker di Villa Ada Savoia

  • tipologia:
    Bunker / Casematte
  • quota:
    54m
  • anno:
    1941
  • epoca:
    Fascista


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Bunker di Villa Ada Savoia

Il rifugio antiaereo della famiglia Savoia si trova all'interno di Villa Ada, quella che fu un tempo la residenza Reale. La Villa, conosciuta anche con il nome di "Villa Savoia" o "Villa Reale", fu acquistata da Re Vittorio Emanuele III nel 1904, dopo essere già stata di proprietà di suo nonno, Vittorio Emanuele II, fra il 1872 e il 1879, periodo durante il quale fu costruita la Palazzina Reale. Il bunker si trova a circa 350 metri in linea d'aria dalla Palazzina ed è stato scavato all'interno della collina tufacea cosiddetta delle "Cavalle Madri", in una zona oggi molto selvaggia, caratterizzata da una ricca vegetazione. Proprio a causa della distanza dalla residenza reale, il bunker fu realizzato con un ingresso carrabile, che permetteva di entrarvi direttamente a bordo di un'autovettura. Non esistono collegamenti sotterranei con la Palazzina Reale. Fu realizzato fra il 1940 e il 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale a causa del timore, sempre più concreto di bombardamenti strategici da parte delle Forze Alleate. Ad oggi non esistono documenti ufficiali relativi alla sua realizzazione, né progetti né capitolati di spesa o altro. Alla fine del conflitto, con la partenza in esilio dell'ultimo Re d'Italia, Umberto II, il bunker viene abbandonato, tornando alla ribalta solo a partire dal 2010, quando viene identificato da alcune testate giornalistiche come il "Bunker del diavolo" a causa della frequentazione dello stesso da parte di sette sataniche. Il bunker è una struttura a pianta quasi perfettamente circolare con uno sviluppo di 207 m², a forma di toro. Esternamente si presenta con un ingresso ad arco in mattoni; segue una galleria d'ingresso lunga circa 10 metri, alla fine della quale si trova una porta carrabile a due ante, ognuna del peso di 1800 chili, realizzate con la struttura esterna in ferro e riempite con cemento. Il complesso sistema di chiusura della porta consta di 6 deviatori per ogni anta, 3 superiori e 3 inferiori, che grazie ad una ruota dentata centrale si inseriscono all'interno del soffitto e del pavimento. Superato il portone si entra nella parte del rifugio dedicata al ricovero delle autovetture. L'ambiente presenta muri e volte in mattoni con archi ribassati, zoccoletto e cornici con finitura in finto travertino, che, insieme agli angoli arrotondati sono elementi tipici del razionalismo italiano in voga in quel periodo. Dalla zona adibita al ricovero autovetture parte un corridoio che, attraverso una porta blindata munita di spioncino apribile e guarnizione in gomma, porta ad una scala a chiocciola composta da 40 gradini ed alta 13 metri. La scala fungeva da uscita d'emergenza. La stanza rifugio Le due stanze rifugio sono invece caratterizzate da muri stuccati e pitturati in una tonalità crema. Alla prima si accede alla fine dell'area dedicata alle autovetture, ed era il vero e proprio cuore del bunker: un sistema di aerazione permetteva di portare in sovrapressione l'ambiente, evitando l'ingresso di gas potenzialmente nocivi. La stanza ha due porte in ferro antigas, dotate di spioncino fisso e guarnizioni in gomma. Altre due porte in legno portano ad altrettnti piccoli ambienti: uno composto da antibagno con lavandino e bagno con water, l'altro nel quale trova posto un "elettroventilatore a pedaliera", che poteva far funzionare l'impianto di aerazione anche in assenza di energia elettrica, grazie ad una "bicicletta", ancora in parte presente. Il complesso sistema di tubazioni, in buona parte ancora visibile fino al 2010, non è più presente. La seconda stanza rifugio, cui si accede dalla prima, è dotata di una porta blindata con spioncino fisso e guarnizione in gomma che dà sulla galleria di ingresso, subito prima della grande porta carrabile.

Bibliografia
Wikipedia - it.wikipedia.org


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Indirizzo:
Villa Ada

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