Blog
Tivoli, la «Bella Addormentata» riconsegnata a Villa Adriana
- di Grazia Pattumelli
- 16 Lug 2019 alle 23.15
Villa Adriana Bella Addormentata
Tivoli, la «Bella Addormentata» riconsegnata a Villa Adriana
L’opera, del II secolo dopo Cristo, era stata trafugata e venduta all’estero per 4,5 milioni di dollari. Recuperata grazie alla collaborazione fra investigatori italiani e americani.
La «Bella Addormentata» è tornata a Villa Adriana. E vi resterà per sempre. Alla presenza del direttore Andrea Bruciati è, infatti, è stata riconsegnata al suo luogo d’elezione un’opera di importantissimo valore storico, artistico e culturale di II sec. d.C., un coperchio di sarcofago del tipo a «kline» (a forma di letto) in marmo di Luni,con la defunta semisdraiata raffigurata nel sonno eterno secondo lo schema dell’Arianna dormiente.
Collaborazione
Oggetto di scavo clandestino nei dintorni di Roma, il pezzo è uscito illegalmente dal territorio italiano ed è stato acquistato sul mercato internazionale per 4,5 milioni di dollari. Recuperato con l’operazione «Bella Addormentata», in collaborazione tra i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale e l’Homeland security investigation (agenzia federale statunitense), è stato formalmente restituito all’Italia nel 2015.
Arianna
«La figura della defunta, semidistesa, con gli occhi chiusi e un’espressione serena – commenta Benedetta Adembri, funzionario archeologo delle “Villae” – è colta nella quiete della morte, quasi come se dormisse: uno schema compositivo che permette la trasposizione dell’evento reale sul piano mitico. Il soggetto è infatti ritratto nella posa di Arianna, personaggio raffigurato anche in alcuni rilievi provenienti da Villa Adriana».
Il mito
«Il soggetto - prosegue il direttore Andrea Bruciati - rappresenta un paradigma: la defunta raffigurata come Arianna, abbandonata durante il sonno nell’isola di Nasso da Teseo, cui aveva prestato il proprio aiuto contro il Minotauro, acquisisce uno status in qualche modo divino e la possibilità di una nuova vita nei Campi Elisi. L’opera scioglie nel sonno di Arianna gli aspetti più dolorosi della morte, trascinando nella dimensione del mito, con la sua densità di significati, l’esperienza umana».
Dialogo
L’adozione di Arianna rappresenta inoltre un’azione estremamente importante perché convalida il dialogo silenzioso e complice fra due statue femminili, la cosiddetta Venere dormiente della fontana del chiostro e la stessa Arianna, rispecchiate nella medesima iconografia.
L’opera, del II secolo dopo Cristo, era stata trafugata e venduta all’estero per 4,5 milioni di dollari. Recuperata grazie alla collaborazione fra investigatori italiani e americani.
La «Bella Addormentata» è tornata a Villa Adriana. E vi resterà per sempre. Alla presenza del direttore Andrea Bruciati è, infatti, è stata riconsegnata al suo luogo d’elezione un’opera di importantissimo valore storico, artistico e culturale di II sec. d.C., un coperchio di sarcofago del tipo a «kline» (a forma di letto) in marmo di Luni,con la defunta semisdraiata raffigurata nel sonno eterno secondo lo schema dell’Arianna dormiente.
Collaborazione
Oggetto di scavo clandestino nei dintorni di Roma, il pezzo è uscito illegalmente dal territorio italiano ed è stato acquistato sul mercato internazionale per 4,5 milioni di dollari. Recuperato con l’operazione «Bella Addormentata», in collaborazione tra i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale e l’Homeland security investigation (agenzia federale statunitense), è stato formalmente restituito all’Italia nel 2015.
Arianna
«La figura della defunta, semidistesa, con gli occhi chiusi e un’espressione serena – commenta Benedetta Adembri, funzionario archeologo delle “Villae” – è colta nella quiete della morte, quasi come se dormisse: uno schema compositivo che permette la trasposizione dell’evento reale sul piano mitico. Il soggetto è infatti ritratto nella posa di Arianna, personaggio raffigurato anche in alcuni rilievi provenienti da Villa Adriana».
Il mito
«Il soggetto - prosegue il direttore Andrea Bruciati - rappresenta un paradigma: la defunta raffigurata come Arianna, abbandonata durante il sonno nell’isola di Nasso da Teseo, cui aveva prestato il proprio aiuto contro il Minotauro, acquisisce uno status in qualche modo divino e la possibilità di una nuova vita nei Campi Elisi. L’opera scioglie nel sonno di Arianna gli aspetti più dolorosi della morte, trascinando nella dimensione del mito, con la sua densità di significati, l’esperienza umana».
Dialogo
L’adozione di Arianna rappresenta inoltre un’azione estremamente importante perché convalida il dialogo silenzioso e complice fra due statue femminili, la cosiddetta Venere dormiente della fontana del chiostro e la stessa Arianna, rispecchiate nella medesima iconografia.
Links and Media
Altri Articoli
-
Pompei, Torna alla luce la bottega dello street food (ANSA)
- di Grazia Pattumelli
- 26 Dec 2020 alle 15.19
-
Spada e ascia dell’Età del Bronzo trovate in Repubblica Ceca (Il Fatto Storico)
- di Grazia Pattumelli
- 18 Dec 2020 alle 17.53
-
Pompei, gli scavi rivelano
- di Grazia Pattumelli
- 15 Dec 2020 alle 10.57
-
Roma, testa monumentale di Augusto scoperta sulla via di Alessandrina (Corriere della Sera)
- di Grazia Pattumelli
- 12 Dec 2020 alle 10.07