Obelisco Vaticano
-
tipologia:
Obelischi -
quota:
0m -
anno:
0 -
epoca:
Preromana
Obelisco Vaticano
Realizzato in granito rosso, svetta per un'altezza di 25,5 metri e con il basamento (composto da quattro leoni bronzei, opere di Prospero Antichi) e la croce raggiunge quasi i 40 metri. L'iscrizione recita: ECCE CRUX DOMINI - FVGITE - PARTES ADVERSAE - VICIT LEO DE TRIBV IVDA, ossia, in italiano: "Ecco la croce del Signore, fuggite parti avverse, trionfa il leone della tribù di Giuda".
Di origine egiziana, privo di geroglifici, proviene, secondo Plinio, dalla città di Heliopolis.
Venne prima sistemato nel Forum Iulii di Alessandria d'Egitto e in seguito fu portato a Roma da Caligola nel 40, e collocato sulla spina del Circo di Nerone. Rimase in questa posizione anche dopo che il circo cadde in disuso, occupato da una necropoli. Si ritrovò poi a fianco dell'antica basilica di San Pietro, presso la Rotonda di Sant'Andrea. Infatti è l'unico obelisco antico di Roma che non sia mai caduto.
Fu spostato e rialzato per volere di papa Sisto V nell'estate del 1586 sotto la direzione dell'architetto Domenico Fontana che impiegò grandi mezzi e quattro mesi per compiere l'opera: fu il primo degli obelischi ad essere rialzato in epoca moderna. Nelle operazioni di innalzamento svoltesi il 10 settembre del 1586 vi fu il famoso grido di un certo marinaio Benedetto Bresca: "Acqua alle funi!", al fine di evitare la rottura delle corde che stavano pericolosamente per cedere sotto il gran peso dell'obelisco.
Nell'occasione dello spostamento il globo collocato sulla vetta venne trasferito ai Musei Capitolini. Secondo la leggenda nel globo da cui era sormontato erano contenute le ceneri di Cesare; dal riferimento cesareo all'aquila imperiale romana deriva il termine 'aguglia', inizialmente usato solo per gli obelischi, e oggi trasformato in guglia.
La concessione di una indulgenza perpetua di dieci anni e altrettante quarantene a chi, di fronte all'obelisco, venerasse la croce di Cristo recitandovi un Pater e un Ave, fece presumere che Sisto V avesse collocato nella gran croce di bronzo posta sull'obelisco una particella della Vera Croce il 26 settembre 1586, seppure in occasione del restauro della croce, non si trovò reliquia alcuna.
Tuttavia il 12 aprile 1740 vi fu posta e presa da un reliquiario della basilica di San Pietro, già di quella di santa Croce in Gerusalemme.
Di origine egiziana, privo di geroglifici, proviene, secondo Plinio, dalla città di Heliopolis.
Venne prima sistemato nel Forum Iulii di Alessandria d'Egitto e in seguito fu portato a Roma da Caligola nel 40, e collocato sulla spina del Circo di Nerone. Rimase in questa posizione anche dopo che il circo cadde in disuso, occupato da una necropoli. Si ritrovò poi a fianco dell'antica basilica di San Pietro, presso la Rotonda di Sant'Andrea. Infatti è l'unico obelisco antico di Roma che non sia mai caduto.
Fu spostato e rialzato per volere di papa Sisto V nell'estate del 1586 sotto la direzione dell'architetto Domenico Fontana che impiegò grandi mezzi e quattro mesi per compiere l'opera: fu il primo degli obelischi ad essere rialzato in epoca moderna. Nelle operazioni di innalzamento svoltesi il 10 settembre del 1586 vi fu il famoso grido di un certo marinaio Benedetto Bresca: "Acqua alle funi!", al fine di evitare la rottura delle corde che stavano pericolosamente per cedere sotto il gran peso dell'obelisco.
Nell'occasione dello spostamento il globo collocato sulla vetta venne trasferito ai Musei Capitolini. Secondo la leggenda nel globo da cui era sormontato erano contenute le ceneri di Cesare; dal riferimento cesareo all'aquila imperiale romana deriva il termine 'aguglia', inizialmente usato solo per gli obelischi, e oggi trasformato in guglia.
La concessione di una indulgenza perpetua di dieci anni e altrettante quarantene a chi, di fronte all'obelisco, venerasse la croce di Cristo recitandovi un Pater e un Ave, fece presumere che Sisto V avesse collocato nella gran croce di bronzo posta sull'obelisco una particella della Vera Croce il 26 settembre 1586, seppure in occasione del restauro della croce, non si trovò reliquia alcuna.
Tuttavia il 12 aprile 1740 vi fu posta e presa da un reliquiario della basilica di San Pietro, già di quella di santa Croce in Gerusalemme.